I mobili antichi esercitano sempre un grande fascino: l’attenzione per i dettagli, le finiture di pregio e le materie prime rendono questi oggetti non solo parte integrante dell’arredamento domestico, ma vere e proprie opere d’arte da sfoggiare nella propria casa. Ma come riconoscere i mobili veramente antichi da quelli che lo sembrano ma non lo sono? Ecco una breve guida per orientarsi nell’interpretazione dei vari stili dei mobili antichi.
Le caratteristiche dei mobili, dal 1300 a oggi
I mobili non solo non sono tutti uguali oggi, ma non lo sono stati nemmeno in passato. Come per gli abiti, anche per il mobilio ogni epoca ha seguito una moda ben precisa, tanto che gli esperti di antiquariato hanno suddiviso i mobili a seconda dello stile:
- Gotico, caratteristico del XIV secolo;
- Rinascimento, tipico del periodo tra il 1400 e il 1600;
- Barocco (1600-1730);
- Liberty-Art Nouveau (1895-1915);
- Art Déco (1915-1930);
- Chippendale (1940).
Ognuno di questi stili di mobili antichi presenta delle caratteristiche ben definite. I mobili in stile Rinascimento, per esempio, sono facilmente riconoscibili perché massicci e dai colori tendenzialmente scuri, realizzati perlopiù in rovere e noce. Ma non solo: i mobili di quest’epoca hanno dei tipici piedi ferini e presentano tavole molto spesse. Gli oggetti più comuni reperibili ai nostri giorni sono armadi e credenze a doppio corpo.
Ci sono poi gli stili che si richiamano al periodo della reggenza di famosi monarchi francesi, a cominciare dal Barocco, che prende piede oltralpe durante il regno di Luigi XIV. Questo stile vede abbinarsi alle forme imponenti tipiche dell’epoca rinascimentale linee più simmetriche. Abbondano anche intarsi e decorazioni, coerentemente con un periodo storico che esaltava sfarzo e opulenza. I mobili più comuni di quest’epoca che è possibile ritrovare oggi nel mercato antiquario sono comò e scrivanie.
I gusti cambiano radicalmente dopo la Rivoluzione Francese, con la nascita dei mobili borghesi e il successo dello stile Impero (1801-1821), Carlo X (1825-1830) e, soprattutto, Luigi Filippo (1830-1848), epoca a partire dalla quale i mobili non sono più un simbolo di status sociale ma il loro design è subordinato alla funzionalità.
Gli stili dei mobili antichi: differenze tra mobili antichi e in stile antico
Per chi è appassionato di antiquariato è molto importante saper distinguere tra mobili antichi, mobili in stile antico e mobili falsi. Qual è la differenza? Nel primo caso si tratta di veri e propri oggetti d’antiquariato, pervenuti fino ai giorni nostri dall’epoca in cui sono stati realizzati. I mobili in stile antico sono invece riproduzioni eseguite da artigiani esperti in epoche successive rispetto a quella a cui si riferisce lo stile del mobile. Per esempio, un mobile in stile Barocco può essere stato realizzato nel XIX secolo. L’importante, comunque, è che l’antiquario specifichi, anche nel certificato di vendita, che si tratta di un manufatto realizzato secondo lo stile di un periodo storico precedente. I mobili in stile antico sono generalmente più economici rispetto a quelli antichi, ma presentano comunque un costo elevato, dovuto al fatto di essere realizzati da artigiani professionisti come pezzi unici.
Purtroppo esistono anche i mobili falsi, cioè fabbricati in epoca recente e spacciati per antichi. Per difendersi dalle truffe, oltre a rivolgersi ad antiquari dalla solida e onesta reputazione, è possibile prestare attenzione ad alcuni dettagli:
- colore del mobile: quelli antichi presentano delle inimitabili sfumature di colore dovute al passare del tempo;
- eventuali segni di restauro;
- chiodi e ferramenta che prima dell’era industriale non erano prodotti in serie e si distinguevano quindi l’uno dall’altro.
I criteri per valutare se un mobile antico dovrebbe essere restaurato
I mobili antichi non sono solo mobili ma opere d’arte e, proprio per questo, chi ne è in possesso dovrebbe valutare, laddove ce ne sia bisogno, la possibilità di effettuare un restauro. Per valutare se un mobile antico dovrebbe essere restaurato si seguono dei criteri ben precisi, a partire dalla valutazione dello stato di conservazione del mobile stesso.
È chiaro che un oggetto devastato dai tarli avrà bisogno di un trattamento specifico, per eliminare il problema cercando comunque di conservare il legno originale. Anche la verniciatura è importante: grazie alle capacità di un professionista è possibile far ritornare un mobile al suo antico splendore. Da non dimenticare anche la patina, formata da uno strato di cere, oli e fuliggine di lumi e candele, che è una caratteristica tipica dei mobili antichi. La patinatura viene eseguita anche in fase di restauro, per restituire a un mobile antico quel fascino che lo rende inconfondibile.